Certificati on line: Brunetta frena sulle sanzioni, ma senza proroga medici in stato di agitazione.
Ripubblichiamo integralmente un interessante articolo tratto da "Il Sole 24 Ore".
Brunetta ammorbidisce i toni sulle sanzioni che scattano da domani in caso di "reiterato mancato invio" delle certificazioni di malattia on line all'Inps, previste dalla sua riforma della Pa (Dlgs 150/2009) e che arrivano fino al licenziamento dei dipendenti e alla revoca della convenzione per i medici di base, ma non concede altre proroghe. Ma i sindacati giudicano la mancata proroga della scadenza una presa in giro, proclamano lo stato di agitazione e in settimana decideranno se arrivare fino allo sciopero.
Nessuna sospensione dell'invio on line però, per non incorrere, appunto, nelle sanzioni che il ministro della Pubblica amministrazione e dell'Innovazione Renato Brunetta ha dichiarato in una lettera di risposta a quella dell'intersindacale della scorsa settimana, scatteranno solo " in caso di colpa esplicita".
«Non posso che esprimere piena soddisfazione - scrive Brunetta nella sua lettera - per i risultati raggiunti in questi mesi relativamente alla procedura di trasmissione online dei certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati. I dati Inps indicano infatti che, a dieci mesi dall'avvio del nuovo sistema, sono stati complessivamente inviati telematicamente quasi 4 milioni di documenti, di cui circa 400mila solo nell'ultima settima. Stando alle ultime informazioni, il flusso medio giornaliero a regime si va attestando su un valore medio di oltre 70mila, con una punta odierna di 105mila unità. Il sistema è, dunque, pressoché a regime. Grazie al contributo fattivo dei medici, ai quali va il mio apprezzamento per l'impegno, l'abnegazione e l'atteggiamento costruttivo, questo dato ci porta ad un livello di eccellenza in Europa per quanto riguarda i processi di digitalizzazione nel settore della sanità e ci induce a guardare con ottimismo ai prossimi passi da compiere, soprattutto tenendo conto dei grandi benefici che derivano dall'applicazione delle nuove tecnologie digitali all'intero comparto della salute».
Il ministro elenca poi i vantaggi dell'innovazione e sottolinea che in questa ottica «serve dare vita a una vera e propria "alleanza per l'innovazione", così che tutte le diverse parti coinvolte in questo processo di modernizzazione lavorino assieme per identificare nuovi investimenti, nuove azioni formative, nuove iniziative di comunicazione volte a tradurre in realtà le potenzialità offerte dall'innovazione».
«Quanto al tema delle sanzioni - si legge ancora nella lettera di Brunetta - timori e paure non hanno ragion d'essere: già da ora le norme prevedono che l'eventuale sanzione abbia luogo solo in caso di "colpa esplicita", come chiarito dalla Circolare n. 2 DFP/DDI del 28-09-2010 del ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione che ha fornito indicazioni e chiarimenti per l'applicazione della nuova procedura. Sarà in ogni caso cura del mio Ministero assicurare un attento monitoraggio circa le procedure e i meccanismi di applicazione di quanto previsto, così da evitare il rischio di ingiustificati atteggiamenti punitivi. A questo riguardo ho chiesto agli enti preposti di valutare con il massimo dell'attenzione, della trasparenza e della flessibilità, l'intera tematica delle sanzioni. Su questo specifico punto ho dato mandato ai miei uffici di predisporre una apposita circolare interpretativa.
Sono comunque disponibile ad ogni ulteriore approfondimento di tutta la strategia di implementazione dell'Ict nel nostro sistema sanitario anche attraverso un incontro da tenersi al più presto».
«Sul tema dei certificati di malattia on line, materia di competenza del ministero della Funzione Pubblica, ritengo necessario arrivare a un'intesa tra Governo e Associazioni dei medici in modo da scongiurare proteste che potrebbero creare difficoltà ai cittadini e soprattutto ai malati», è intervenuto il ministro della Salute Ferruccio Fazio nella polemica tra le organizzazioni dei medici e il ministero della Funzione Pubblica.
«Mi unisco al ministro Brunetta - ha proseguito Fazio - nell'esprimere soddisfazione per i risultati raggiunti dal sistema in questi dieci mesi di sperimentazione durante i quali sono stati trasmessi per via telematica 4 milioni di certificati. Gran parte di questi risultati si debbono alla piena collaborazione dei medici, ai quali va il mio ringraziamento. Il sistema semplifica la vita dei cittadini e rende più efficiente e meno costosa l'organizzazione sanitaria. Dobbiamo dunque impegnarci tutti per arrivare rapidamente a trasmettere telematicamente tutti i 50 milioni di certificati di malattia che ogni anno i lavoratori inviano ai datori di lavoro. Le richieste dei medici di una proroga dell'entrata in vigore del regime sanzionatorio sono però giustificate dal fatto che il sistema informatico, pur funzionante, richiede ulteriori perfezionamenti, che sono già in fase di realizzazione. Mi auguro quindi che la pronta risposta del ministro Brunetta, che si è dichiarato disponibile ad approfondire la materia anche in un confronto con le associazioni dei medici, possa mantenere vivo l'attuale spirito di collaborazione tra Governo e medici e scongiurare azioni che potrebbero causare disagi alla popolazione».
E Fazio ha convocato per il dieci febbraio al ministero della Salute una riunione tecnica con i sindacati medici per «esaminare lo stato di attuazione dei provvedimenti e degli adempimenti relativi alla cosiddetta certificazione online». Al tavolo, che arriverà a dieci giorni dall'entrata in vigore del sistema sanzionatorio previsto dal decreto 150 sulla certificazione telematica, sono state invitate tutte le sigle sindacali di categoria.
«La riunione - spiega il segretario della Fimmg Giacomo Milillo - era convocata da tempo. Il ministro Fazio ci illustrerà le valutazioni della commissione tecnica, e noi porteremo le nostre osservazioni. Un incontro che testimonia l'attenzione che il ministro ha sempre dimostrato per la categoria. Non si parlerà di sanzioni, perchè la competenza è del ministero della Pubblica Amministrazione»
«La risposta di Brunetta - spiega Giacomo Milillo - appare come un'ulteriore presa in giro ai medici».
Per Milillo, infatti, Brunetta, nel rispondere ai sindacati «mostra ancora una volta quanto sia staccato dalla realtà degli operatori del settore che pure hanno dimostrato volontà nel portare avanti l'innovazione», ma hanno anche dimostrato «la presenza di criticità di un sistema che, a oggi, non consente a tutti i medici di operare». Non accettare la richiesta dei medici di sospendere le sanzioni e minimizzare il disagio dei camici bianchi è «una nuova presa in giro» che non può dissuadere i medici dal portare avanti la loro protesta proclamando, da oggi, lo stato di agitazione. Senza il rinvio richiesto, dunque, da domani partono le sanzioni ai camici bianchi, che erano state prorogate fino ad oggi. «L'inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica - si legge nel decreto - costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta il licenziamento o, per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi».
«Invito tuttavia i medici di famiglia a rimanere tranquilli. Abbiamo attivato il pronto soccorso legale della Fimmg nazionale con un pool di avvocati che saranno messi a disposizione dei nostri iscritti per tutelarli nel caso di eventuali azioni legali», ha aggiunto Milillo. «La Fimmg è sempre stata favorevole all'innovazione, ma non possiamo accettare diktat arroganti - prosegue Milillo - I medici non possono essere intimoriti e devono essere messi in grado di lavorare con serenità. L'attività assistenziale non può essere disturbata dal timore di essere sanzionati, soprattutto quando il sistema non è ancora perfettamente rodato. Abbiamo più volte evidenziato, sulla base di studi e sondaggi, che persistono blocchi frequenti nel sistema di certificazione on-line e soprattutto per quanto riguarda il call center bisognerà trovare sistemi alternativi. Lanciamo perciò un appello agli altri sindacati medici affinchè si uniscano allo stato di agitazione»
«Nel proclamare lo stato di agitazione dei medici, l'agitatissimo segretario della Fimmg Milillo qualifica la lettera del ministro Brunetta come "una presa in giro", definendola "offensiva e inaccettabile". Stentiamo davvero comprendere in cosa consistano l'offesa e la presa in giro», ha replicato subito il ministero della Pubblica amministrazione. «Il ministro - si legge - si è semplicemente limitato a radiografare lo stato attuale della trasmissione online dei certificati medici: nessun caos ma, al contrario, 4 milioni di documenti fin qui inviati all'Inps (400mila solo nell'ultima settimana, con un flusso medio giornaliero superiore ai 70mila certificati). Il sistema è quindi pressochè a regime e questi dati certificano il successo di una riforma che fa risparmiare tempo e denaro a tutti, innanzitutto ai cittadini-pazienti».
«L'unica divergenza - prosegue la nota - resta quella sulla valutazione delle sanzioni, previste per legge a carico dei medici inadempienti e che i sindacati di categoria giudicano sproporzionate. Ma su questo punto il ministro ha spiegato chiaramente che "timori e paure non hanno ragion d'essere: già da ora le norme prevedono che l'eventuale sanzione abbia luogo solo in caso di colpa esplicita". Dopo essersi limitato a ricordare il contenuto di una circolare dello scorso 9 settembre, Brunetta ha poi annunciato a breve un'apposita circolare interpretativa così come la disponibilità a un incontro. Dove sta la presa in giro, dove sta l'offesa?»
«L'apprezzamento del ministro Brunetta "per l'impegno, l'abnegazione e l'atteggiamento costruttivo" dimostrati dai medici italiani in questi mesi relativamente alla procedura di trasmissione online dei certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati è un passo avanti rispetto agli epiteti di alcuni mesi or sono. Ma non può bastare per mistificare la realtà», ha dichiarato il segretario nazionale Anaao Assomed Costantino Troise.
«Il sistema non è a regime. Non solo perché quasi 4 milioni di documenti inviati non devono fare dimenticare che è superiore a 50 milioni il numero di certificati di malattia che ogni anno i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) inviano ai propri datori di lavoro, non solo perché continuano a mancare i supporti informatici ed amministrativi necessari, non solo perché l'invio avviene con notevoli differenze in un Paese che pure si appresta a festeggiare i 150 anni di unità, ma anche perché sono emersi veri e propri effetti collaterali che stanno portando al collasso il sistema delle emergenze ed urgenze. Favorendone l'uso opportunistico a scapito dell'appropriatezza, valore essenziale della sanità moderna, senza illusioni sullo snellimento e la velocizzazione delle procedure che, anzi, rischiano di allungarsi a scapito delle attese. Appare stridere con questa realtà l'ostinazione, degna di miglior causa, con la quale il ministro continua a rifiutare un incontro con tutte le diverse parti coinvolte in questo processo e l'arroganza nel non prendere atto della inapplicabilità di una norma che pretende di mantenere in piedi un impianto sanzionatorio in un contesto dove palesi sono i fattori ostativi.
L'Anaao Assomed - ha concluso Troise - denuncia questo ennesimo segnale di indifferenza e di vessazione del Governo e del suo ministro nei confronti della fatica e dell'abnegazione con le quali i medici dipendenti continuano a tutelare, ogni giorno e ogni notte, un bene costituzionalmente garantito e si riserva di proclamare lo stato di agitazione a sostegno della dignità, dell'autonomia e della responsabilità professionale della categoria».
«Proclameremo lo stato d'agitazione generale e avvieremo subito tutte le iniziative sindacali necessarie per protestare contro la posizione del ministro Renato Brunetta che appare del tutto ingiustificata e vessatoria nei confronti dei medici ospedalieri», ha dichiarato il presidente nazionale Cimo Asmd Riccardo Cassi .
«Il problema principale - ha proseguito Cassi - è che gli ospedali non sono ancora in grado di garantire a tutti i medici un collegamento internet per la trasmissione telematica dei certificati senza ritardi e senza interruzioni nell'erogazione delle prestazioni di altro tipo. Ma Brunetta non ha voluto sentire ragioni e non ha voluto prendere atto dei disservizi che ancora permangono, mentre le Regioni e le aziende ospedaliere stanno cercando di risolvere i problemi per ridurre i disagi ai cittadini». «In condizioni del genere, nonostante le rassicurazioni del ministro, non è possibile minacciare sanzioni - ha concluso Cassi - Cimo reagirà con forza e i cittadini potranno ringraziare Brunetta se da domani riscontreranno tempi d'attesa più lunghi e malfunzionamenti nei pronto soccorso, negli ambulatori e nei reparti, nelle dimissioni dai reparti».
«Il ministro Brunetta anche oggi continua con la sua propaganda, ma il sistema di trasmissione telematica dei certificati di malattia è ben lontano dalla sua realizzazione. E' da mesi che glielo diciamo. Minacce e insulti evidentemente non funzionano. Siamo a gennaio 2011 e dopo oltre un anno di annunci mediatici il sistema è ancora inadeguato», hanno dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici e di Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil medici medicina generale.
«I dati forniti dallo stesso ministro sono incontrovertibili: l'obiettivo di 50 milioni di certificati on line l'anno è ancora oggi ben lontano. Secondo il Ministero risultano inviati on line 4 milioni di certificati in 10 mesi, meno del 10% su base annua. E' questo il successo? Stando al suo metodo, le sanzioni dovrebbero essere applicate a lui, che non ha raggiunto l'obiettivo, non ai medici! I vantaggi per i medici e i cittadini, e i risparmi pubblicizzati dal Ministro, sono ancora virtuali. Per ora sono sicuri solo le disfunzioni del sistema, i disagi procurati ai medici e la confusione tra i cittadini. Se il sistema non è a regime, non si può pretendere che i medici, per evitare il licenziamento, trascurino l'assistenza dei propri pazienti per insistere su una improbabile certificazione on line. Pare che di questo abbia preso atto in extremis il ministro Brunetta, che parla di una apposita circolare interpretativa sulle sanzioni per evitare ingiustificati atteggiamenti punitivi. Ma come, da domani partono le sanzioni (solo per i medici convenzionati) e ancora si deve predisporre la circolare interpretativa? Confusione su confusione! Cambiare l'inapplicabile e spropositato sistema sanzionatorio voluto dal ministro Brunetta è un atto dovuto per mettere i medici in condizioni di lavorare al raggiungimento dell'obiettivo in condizioni di tranquillità e senza disagi per i cittadini. Oggi il ministro parla di "alleanza per l'innovazione" e si dice finalmente disponibile a quell'incontro con le OO.SS che ha sempre rifiutato. Meglio tardi che mai. Speriamo che si tratti di un effettivo cambio di politica e di metodo del ministro.La nostra protesta continuerà fino a che non avremo atti concreti».